Perdite Uditive

UNA PERSONA SU CINQUE SOFFRE DI IPOACUSIA

L’ipoacusia è uno dei problemi di salute più diffusi al mondo. Più del 10% degli italiani ne soffre e il 4,3% dei maggiori di 18 anni ha problemi d’udito abbastanza seri da interferire con la propria comunicazione quotidiana. Sono molte le cause di un numero tanto alto di persone ipoacusiche: prima tra tutte l’invecchiamento della popolazione. La presbiacusia, ovvero la perdita uditiva causata di solito dall’ avanzare dell’età, avviene in modo lento e graduale.

Cause principali dell’ipoacusia:

  • Invecchiamento
  • Ripetuta esposizione ai rumori forti
  • Infezioni e otiti
  • Ferite alla testa e all’orecchio
  • Danni alla nascita o predisposizione genetica
  • Reazione ototossiche a medicinali e trattamenti anti-tumorali (per es. anitbiotici, chemioterapici, radiazioni)

TIPI DI PERDITA

I tipi di perdita dell’udito

Conduttivo perdita dell’udito: ipoacusia trasmissiva si verifica quando il suono non viene trasmesso correttamente a causa di un disordine dell’orecchio esterno o medio. In molti casi, ipoacusia può essere trattata con terapia medica. Alcuni esempi includono eccessivo cerume bloccando il canale uditivo, deformità dell’orecchio esterno o canale uditivo, e le infezioni e il liquido nell’orecchio medio.

Neurosensoriale perdita dell’udito: ipoacusia neurosensoriale colpisce la coclea, l’organo dell’udito all’interno dell’orecchio interno, o nervi al di là dell’orecchio interno. Ipoacusia neurosensoriale La maggior parte è permanente, non possono essere trattati medicalmente, e può portare a difficoltà nel distinguere suoni e comprensione del parlato. Ci sono molte cause di perdita dell’udito neurosensoriale, tra cui il processo di invecchiamento, la genetica, l’esposizione prolungata a rumori forti, e alcuni farmaci.

Presbiacusia

La presbiacusia è la perdita dell’udito dovuta all’avanzamento dell’età. La perdita dell’udito comporta un innalzamento della soglia uditiva di almeno 40 decibel inizialmente alle alte frequenze (8kHz), che si estende lentamente ma progressivamente anche alle basse frequenze. È una manifestazione clinica dell’invecchiamento nell’apparato uditivo descritta come una perdita dell’udito sempre bilaterale, e progressiva. Il presbiacusico è tipicamente una persona anziana, che ha difficoltà ad udire suoni alle frequenze già indicate (come ad esempio il trillo di un telefono o il suono di una sveglia). Ha maggior difficoltà a percepire le voci di donne e bambini rispetto a quelle maschili. Segue difficilmente i film doppiati, caratteristica questa che ben dimostra quanto il movimento delle labbra supplisca il deficit funzionale nella comprensione. Oltre che dalla riduzione di sensibilità uditiva, la presbiacusia è caratterizzata da una riduzione della comprensione di dialoghi in ambienti rumorosi, solamente all’invecchiamento. È poi altrettanto vero che tutti i soggetti viventi sono esposti al rumore in diversa misura, ed è impossibile dire che l’accumularsi di stress da rumore non sia correlato all’accumularsi dell’età.

Ipocusia
Il termine ipoacusia indica una riduzione dell’udito; tale riduzione può essere di lieve, media o grave entità. L’ipoacusia può essere monolaterale, bilaterale simmetrica o bilaterale asimmetrica. Quando la perdita della capacità uditiva è completa e bilaterale si parla di cofosi; se invece la perdita totale è di tipo monolaterale viene definita anacusia. L’udito è una funzione molto importante e una sua riduzione può compromettere seriamente la qualità della vita di un soggetto. L’ipoacusia è una condizione molto diffusa; si stima infatti che il 40% della popolazione sopra i 75 anni soffra di ipoacusia.

· Ipoacusia mista: in questi casi la causa del danno uditivo coinvolge sia l’apparato di trasmissione (orecchio esterno o medio) del suono che quello di trasduzione (coclea) o trasmissione (nervo acustico). Molti dei fenomeni infiammatori (otiti) o distrofici (otosclerosi) a carico dell’orecchio medio causano questo tipo di ipoacusia.

· Ipoacusia percettiva: il danno è localizzato a livello delle vie centrali di trasmissione del segnale nervoso. In questi casi l’audiogramma può risultare normale pur con significativa alterazione delle capacità integrative.

In base all’entità dell’ipoacusia si riconoscono:

· Ipoacusia lieve: tale deficit è caratterizzato da un abbassamento della soglia uditiva tra 20 e 40 dB. Essa, a parte la non audizione di suoni e rumori fievoli, non comporta nel bambino nessun problema nell’apprendimento del linguaggio.

· Ipoacusie medio/lievi: deficit uditivo caratterizzato da un abbassamento della soglia uditiva che varia tra i 40 e 65 dB. Tale deficit, se diagnosticato nei primi mesi di vita di un bambino, non porta quasi nessun rischio nell’imparare il linguaggio.

· Ipoacusia profonda: tale deficit si attesta con perdite uditive che variano dai 65 agli 85 dB. Come nella sordità, se essa si manifesta in età preverbale, l’apprendimento del parlato risulta essere molto precario.

· Sordità: deficit superiore agli 85 dB(decibel), con compromissione dell’acquisizione del linguaggio nell’età infantile e handicap sociale nell’età adulta.